Il Giorno del Ricordo AFIM-LCFE a Firenze: Concerto di Bellucci Sablich

Firenze – 9 Marzo 2023

Tutto esaurito al concerto di Bellucci Sablich ricordato con musiche di Liszt

Amore e morte ma anche nostalgia e Ricordo, il mito e la leggenda nelle opere di Franz Liszt, che aveva come unica ambizione come musicista di “lanciare un giavellotto negli spazi indefiniti del futuro”. Ecco perché un concerto dedicato al grande musicista “europeo”, padre della moderna tecnica pianistica e dei recital, suscita emozioni, rispetto, sensazioni forti, soprattutto se affidate all’interpretazione di un pianista sensibile e straordinario come Giovanni Bellucci. Si è esibito qualche sera fa al Conservatorio Cherubini di Firenze, nella sala del Buonumore con un pubblico da tutto esaurito. Il concerto era dedicato al musicologo, figlio di genitori fiumani, Sergio Sablich che Bellucci ha avuto modo di conoscere e con il quale ha collaborato in alcuni progetti innovativi, dedicati tra l’altro ad altri due grandi dell’area Nord Adriatica orientale, Ferruccio Busoni, di madre triestina e Luigi Dallapiccola, nato a Pisino. Come non apprezzare il mix straordinario – Dante, Firenze, Sablich, Bellucci –, della Fantasia quasi Sonata: Après une lecture de Dante (dal ciclo “Années de pèlerinage, Deuxième année, Italie), che unisce Firenze, Dante e il Carnaro “ch’Italia chiude e i suoi termini bagna» (Inferno, Canto IX, 113-114), da far tremare i polsi per il preciso valore simbolico attraverso il quale è stato espresso musicalmente il contrasto e la lotta tra il male e il bene.

“Abbiamo voluto questa serata – ha spiegato prima del concerto Franco Papetti, presidente AFIM-LCFE – per ricordare un’eccellenza dei Fiumani nel mondo, nel percorso di ridefinizione della dimensione di un popolo sparso dall’esodo che ha saputo riscattarsi nel rapporto con il Mondo”.

Sergio Sablich, nato a Bolzano da genitori fiumani, esuli in Alto Agide perché accolti da famigliari, si è formato a Firenze, con la sorella Marina ha conosciuto Fiume e le isole del Quarnero durante le vacanze estive, in ritorni reiterati che hanno permesso di costruire un rapporto d’affetto con queste terre.

“Sablich è stato docente del Conservatorio Cherubini” – ha ricordato la sua Presidente Rosa Maria di Giorgi –, “solo una tappa, ma importante, della sua carriera di successo. Riportare il pensiero di Sablich attraverso il concerto di Bellucci in questa sede ci riempie di gioia”.

Sablich amava profondamente Liszt, come ha spiegato Eleonora Negri del Lyceum Club di Firenze, presentando un ricordo del musicologo, uomo appassionato, a volte incline alla consapevole depressione e di una necessaria meditazione. Gli alti e i bassi di un’esistenza per sfuggire al grigiore, all’omologazione.

Era giocoforza scegliere un programma di musiche di Liszt, così poliedrico, così ricco, genio visionario e innovativo. Con lui nascono l’Impressionismo al pianoforte, il pianoforte orchestrale, l’esecuzione trascendente e il pianoforte letterario. Per l’occasione, come spesso succedeva nel passato, il libretto di sala contiene uno scritto di Sablich, nel quale si legge tra l’altro: “Nessun avvenimento, nessun personaggio, nessuna tendenza emersa nell’arco dei cinquant’anni centrali di quel secolo rimasero estranei all’influenza di Liszt, alla sua capacità di ergersi a protagonista e giudice di grandiosi mutamenti artistici, per rifletterli su di sé con straordinaria forza. La molteplicità delle figure che convivevano in lui (virtuoso del pianoforte e della direzione d’orchestra non meno che innovatore nella composizione, e poi ancora trascrittore, didatta, organizzatore, critico, scrittore, maestro del pensiero ed energico uomo d’azione) incise profondamente in tutti i campi dell’attività musicale, cooperando a dare fisionomia unitaria alla varietà inaudita delle personalità che agirono in essi prima, durante e dopo la tempesta romantica…”.

Il programma della serata prevedeva musiche di Liszt, Wagner, Mendelssohn, Verdi eseguite con incredibile forza dal pianista Giovanni Bellucci che è riuscito a commuovere il pubblico e a strappare applausi, ripetuti e convinti per il suo virtuosismo, la dolcezza, la sensualità e la passione. “Così come Sergio avrebbe voluto” – ha sottolineato a fine concerto Marina Sablich – che ha concluso la serata con un abbraccio di gratitudine rivolto a Giovanni Bellucci dalla cui idea è scaturita questa serata, da ripetere per la bellezza, la profondità e il messaggio, ancora una volta, “lanciato” verso il futuro.

Foto: Irene- Conservatorio Cherubini
Foto: Irene- Conservatorio Cherubini
Foto: Irene- Conservatorio Cherubini
Foto: Irene- Conservatorio Cherubini
Foto: Irene- Conservatorio Cherubini

Rosanna Turcinovich

Vedi Tutti