Lionello Lenaz


Lionello Lenaz

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Note biografiche

Scienziato di fama europea, è nato a Fiume il 17 agosto 1872, a due anni dal ritorno della città all’Ungheria. Nonostante il clima di distensione tra il governo ungherese e il Comune, Lenaz ha sempre avuto sin dall’adolescenza occhi e cuore rivolti all’Italia.

Si è formato nel liceo Ginnasio dove ancora la lingua d’insegnamento era esclusivamente italiana. Poi ha proseguito a Vienna come studente universitario della facoltà di medicina, dove è stato eletto presidente del Circolo accademico italiano della città. Dopo la laurea nel 1895, è rimasto altri sei anni come assistente nel policlinico delle malattie nervose diretto dal prof. Benedikt, e poi nella clinica medica del prof. Neusser. Nel 1901 è tornato a Fiume per dirigere il laboratorio batteriologico, appena istituito, dell’Ospedale civile.

In campo politico, aderiva al Partito autonomo in cui vedeva l’unico garante dell’autonomia ed italianità di Fiume. Sosteneva inoltre il circolo “La Giovane Fiume”, creato dai giovani che ormai guardavano all’Italia come unica salvezza, e per cui si è candidato alla Rappresentanza.

Nel 1918 è stato membro del Comitato direttivo del Consiglio nazionale e firmatario del Proclama d’annessione all’Italia del 30 ottobre. Dopo i moti antifrancesi del luglio 1919 e le decisioni prese dalla commissione interalleata d’inchiesta, ha considerato necessario l’intervento di Gabriele D’Annunzio, accogliendolo il 12 settembre come un liberatore.

Nel 1934, Mussolini intendeva nominarlo Senatore, ma quando ha saputo che la motivazione era per “meriti patriottici”, ha rifiutato, ritenendo l’aver servito la patria non un merito, bensì un dovere.

È morto nella sua villa di Laurana il 2 ottobre 1939, senza riuscire a portare a termine l’ultima sua opera, Lezioni di neurologia.

Note critiche

I suoi studi medici si sono concentrati su varie branche della medicina. La sua opera maggiore sono le Lezioni di ematologia (Wassermann ed.), in cui sostiene che la leucemia è il cancro del sangue. Ha poi rilevato per primo l’importanza del sistema nervoso extrapiramidale. Tra le sue ultime battaglie, si ricorda quella contro le infezioni latenti di bocca, denti e tonsille, quali cause della patologia delle nefriti, dei remautismi articolari e dei vizi di cuore.

Nel 1930 gli è stata conferita la medaglia d’oro della Stampa medica e nel 1937 l’encomio solenne dell’Accademia d’Italia.

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