Armando Odenigo


Piero Foscari


Elenco dei Contenuti. Seleziona l'argomento desiderato

Note biografiche

Nato a Fiume il 9 settembre 1885 da Antonio e Ersilia Sillich, noto come scrittore, poeta, giornalista e politico. Il nonno materno era di Albona, la nonna invece veneziana.

È stato tra gli ispiratori della “Giovane Fiume” nel 1905, dando il via al movimento irredentista. Il padre lo avrebbe voluto come suo successore nell’industria di famiglia, ma l’amore per la politica e per l’arte lo hanno portato al giornalismo.

Nel 1910 ha assunto la direzione del giornale “La Bilancia”, prendendo poi il posto di Emilio Marcuzzi come direttore de “La Voce del Popolo” quando era stato bandito da Fiume in quanto membro attivo della Giovane Fiume. Nel 1914 è stato eletto consigliere della Rappresentanza municipale, sciolta subito dopo l’entrata in guerra dell’Italia, e nel 1915 è riuscito ad arrivare a Roma per arruolarsi volontario. Risalgono al periodo della guerra molte sue pubblicazioni, poiché era stato scelto dalla Dante Alighieri per preparare il materiale documentario sulle rivendicazioni italiane.

Tornato a Fiume nell’estate del 1919, mentre era in corso la preparazione dell’impresa di D’Annunzio, ha fondato con Iti Bacci “La Vedetta d’Italia”, che ha diretto fino a novembre 1920, quando D’Annunzio lo ha spedito a Roma in qualità di delegato della Reggenza italiana del Carnaro presso il governo italiano. Ha ripreso la direzione nell’ottobre 2021 per condurre la campagna polemica contro il governo di Zanella, allora capo dello Stato libero di Fiume.

Nel maggio 1923 è stato chiamato a Roma come caporedattore del Corriere Italiano, che ha poi lasciato per dei disaccordi con l’Avv. Filippelli, coinvolto successivamente nel delitto Matteotti. È passato quindi al “Mezzogiorno” di Napoli, per poi concludere la sua carriera giornalistica a Milano, come redattore capo de “L’Ambrosiano”.

La sua carriera ha poi assunto una svolta diplomatica, iniziando a lavorare per il Ministero degli Affari Esteri nel 1928, prima come console a Bratislava, poi come primo segretario d’ambasciata a Varsavia. Dal 1935 in poi, dopo una breve parentesi presso il Ministero della stampa e propaganda come vicedirettore generale, è stato console a Graz e poi a Tolone fino all’entrata in guerra dell’Italia nel 1940. Nel settembre del 1944, è stato preso prigioniero dai russi con la moglie, e tenuto per sei anni nelle carceri a Mosca. Quando è stato liberato, ha appreso che la moglie era morta pochi mesi dopo l’inizio della prigionia. Nei lunghi mesi di reclusione, ha scritto molto sia in versi che in prosa, ma non gli è stato consentito portarsi dietro nulla. È riuscito a ricostruire in parte, dalla memoria, in “Piccola odissea romantica”.

È morto a Milano nel luglio del 1969, dove viveva accanto alla figlia.

Note critiche

In Prigioni Moscovite, Odenigo opera una testimonianza della tragica avventura vissuta a Mosca. Rievoca con distacco, a volte anche con sottile ironia, le sofferenze sopportate con animo virile. Tutto questo in un linguaggio vivo e teso nella rievocazione incisiva dei fatti. Da ammiratore di Piero Foscari, uomo politico importante nei primi due decenni del XX secolo, gli ha dedicato una biografia, in cui, tra le altre, riporta l’atteggiamento di Foscari durante le trattative che precedettero la firma del Trattato di Rapallo con la Jugoslavia, nel 1920.

Bibliografia

  • L'Ungheria e i Magiari nella guerra delle nazioni, Fratelli Treves Editori, Milano, 1915
  • Fiume, ville italienne et son role antigermanique,Zurich, Paris, 1917
  • Fiume italiana e la sua funzione antigermanica, Athenaeum, Roma, 1917
  • Prigioni moscovite. Sei anni di esperienze sovietiche, L. Cappelli, Bologna - Rocca S. Casciano, 1955
  • Piero Foscari. Una vita esemplare,L. Cappelli, Bologna, 1959
  • Piccola odissea romantica, Del Bianco, Udine, 1964

Libri

Prigioni moscovite
Prigioni moscovite
Piero Foscari
Piero Foscari

Vedi Tutti